Vangelo 18.09.2024 (Lc 7, 31-35)

A chi dunque posso paragonare la gente di questa generazione? A chi è
simile? 32 È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli
altri così: “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo
cantato un lamento e non avete pianto!”. È venuto infatti Giovanni il
Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “È indemoniato”.
34 È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un
mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”. 35Ma la
Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli».
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COMMENTO.
“A chi dunque posso paragonare la gente di questa generazione?” Questa
generazione è quella di Gesù storico, ma è ogni generazione della storia,
quindi anche l’attuale. “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non avete pianto” – Folla e discepoli non
sanno leggere ‘i segni dei tempi’ perché vogliono cambiare il mondo, ma non
hanno desiderio e voglia di cambiare loro stessi. La parabola rende bene
quanto avviene anche oggi. Noi del mondo ricco, che ha accumulato e
continua accumulare tante cose impoverendo il creato e tanta umanità,
abbiamo attitudini infantili: non va bene questo, non va bene il contrario;
non va bene niente. Non usciamo fuori dai nostri schemi, dai nostri
paradigmi, non riusciamo a vedere ‘cose nuove’, anzi ci opponiamo a
sentieri nuovi che sono alternativi al sistema dominante, e finiamo per
chiuderci in noi stessi. Delle due generazioni, quella di Giovanni Battista
e quella di Gesù, si diceva: non va bene Giovanni che non mangia pane e non
beve vino perché ha un demonio; non va bene neanche il Figlio dell’uomo,
che mangia e beve, perché è un mangione e un beone, un amico di pubblicani
e di peccatori. Per i farisei, per gli scribi, per molta gente non andava
bene né uno né l’altro perché non erano disposti a cambiare mentalità e
rotta. Molti discepoli (scribi e farisei) di oggi dicono: Non va bene papa
Francesco perché dimentica la dottrina e vuole mettere il Vangelo della
Misericordia come primato. Oh, ritornare alla Legge, alla Dottrina, al Dio
onnipotente, che castiga, il ‘nostro’ Dio della nazione, della Terra dataci
da Lui….e guai a chi ce la tocca! (vedere Israele e Gaza!). Oppure altri
dicono: Non va bene il nostro parroco che propone le ‘dieci parole’ (I
comandamenti) come catechesi e ci chiede di dare importanza ai sacramenti,
al matrimonio e ha difficoltà ad accogliere omosessuali e divorziati. E
tutti rischiamo di rimanere nel lamento, nel rifiuto di ‘danzare’ nei vari
ritmi. Perché sono chiamato a ‘danzare’, cioè a mettermi in ballo, a
ballare al ritmo propostomi, inserendovi lo Spirito dì Gesù- “Ma la
Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli”. La Sapienza
si è fatta Carne, Storia in Gesù Cristo, Figlio dell’Uomo, Uomo come noi,
Spirito cosmico. E anche oggi sono tanti, spesso silenziosi, non
appariscenti, i figli-fratelli di Gesù Cristo, dell’Amore vero, della
Sapienza; essi riconoscono i sentieri della Vita, sanno danzare al suono di
un lamento, cioè piangere con chi piange, e danzare al suono del flauto,
cioè quando c’è da far festa con i piccoli e poveri in solidarietà,
camminano come fratelli di tutti. Spirito, inonda tante persone del tuo
dinamismo così che sappiano danzare al ritmo del Tuo Amore.