Vangelo 15.08.2024 (Lc 1, 39-56)

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in
una città di Giuda. 40 Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta.
41 Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel
suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo 42 ed esclamò a gran
voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43A
che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? 44 Ecco, appena il
tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel
mio grembo. 45 E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il
Signore le ha detto». Allora Maria disse: L’anima mia magnifica il
Signore….
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COMMENTO.
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in
una città di Giuda. Sono i giorni dopo l’annuncio dell’angelo: “Rallegrati,
piena di Grazie…Non temere, tu darai alla luce un figlio e lo chiamerai
Gesù…; sarà chiamato figlio dell’Altissimo” Roba da non crederci! Maria
non capisce molto ma conserva nel cuore e avverte lo Spirito, la Presenza
di Dio su di lei e si fida. Qualcosa di simile è accaduto alla cugina
anziana Elisabetta…..Di qui la fretta di ascoltare e di ‘raccontarsi’,
di servire . “Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta” Bello
questo salutare prima Elisabetta. E’ il corso più naturale degli
avvenimenti, oltre ogni pretesa di religione(prima saluti il capo
religioso, nel caso Zaccaria) e di cultura (prima saluti il genitore-
maschio) che rende le due donne protagoniste, a motivo del frutto che
portano nel ventre. La giovane donna, Maria, incinta del Bambino atteso da
secoli, saluta l’anziana, Elisabetta, che rappresenta la lunga attesa di
secoli e porta nel grembo l’ultimo e il più grande dei profeti, il
precursore del Messia, del Dio con noi, del Salvatore “Appena Elisabetta
ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo” E’
così che il Signore visita, ii suoi discepoli, noi, mediante coloro in
cui la Parola di Dio si è incarnata e la portano agli altri negli
avvenimenti o incontri normali, quotidiani.. Elisabetta ridirà: Il bambino
ha esultato di gioia nel mio grembo!” Oh la gioia, l’esultanza profonda,
nel ventre! Il Signore ci visita in tanti modi, ma il ‘timbro’, il ‘segno’
più evidente della Sua visita, della sua volontà è la gioia. La gioia, non
la contentezza di aver vinto, ma la gioia anche nelle persecuzioni, nel
generare vita pur nel dolore, nel condividere con l’altro anche se non
ringrazia., la ‘perfetta letizia’ di S. Francesco quando, bussando alla
porta dei suoi frati la notte, gli viene detto: vattene non vi conosco! E
Elisabetta “esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il
frutto del tuo grembo!” Una benedizione che continua la benedizione di
Dio nella Creazione: Dio li benedisse (Gen 1,28). Una benedizione da
imparare, da adottare nei nostri incontri con ogni altra persona, o almeno
da portare dentro e diffonderla verso tutte le creature. Proviamo a usare
il mantra: “’E’ cosa bella che tu esisti?”, non solo nello scambio di pace
(come facciamo in genere a Messa), ma in ogni incontro con ogni altro,
chiunque sia, in situazioni di sofferenza, di felicità, di inizio di
cammino’… . Siamo chiamati a benedire sempre e lo facciamo se
riconosciamo come Maria e Elisabetta che siamo visitati dallo Spirito, che
ci abita una Presenza di bene, che genera vita in noi e negli altri. “Beata
colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto”.
E’ la prima delle beatitudini evangeliche ed è detta a Maria, ma in Maria
a ogni Creatura umana: sei amata tu, la graziosa, il Signore è con te non
temere, da te verrà fuori un frutto benedetto, un vero umano che porta
vita, che donerà la vita per una Fraternità fra tutti, in tutto Chiudi
gli occhi, scendi nella tenda del tuo cuore, ascolta lo Spirito che risale
dalle profondità rivolgendoti la benedizione, come a Maria. Allora con la
vita canterai il Magnificat: dispersione dei superbi, gloria per gli
umili…..beati i poveri in spirito, beati gli artigiani di pace, beati i
misericordiosi!