Vangelo 02.08.2024 (Lc 10, 38-42)

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una
donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la
quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece
era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore,
non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille
dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti
affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria
ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».
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COMMENTO.
“Mentre erano in cammino”. E’ la condizione normale di Gesù, sempre in
cammino verso Gerusalemme. E’ la condizione dell’essere umano, del
cristiano, dell’universo: Tutto e tutti in cammino verso il compimento di
quello che già si è in germe, o ad immagine per ora: figli tutti di un
Padre e Madre misericordioso, dunque in germe fratelli e sorelle e lo si
diventa pienamente in cammino verso la Gerusalemme nuova, Fraternità
universale , cosmica. Se la realtà è un cammino (camminando si fa il
cammino), se siamo tutti pellegrini e ospiti, evidentemente essere
ospitati e ospitare è la missione, il compito fondamentale. “Una donna di
nome Marta lo ospitò nella sua casa” Lo ospita e non solo si occupa di lui
nel servirlo in tutto, ma si preoccupa magari inventandosi servizi da
rendergli. Così si sente anche realizzata, è qualcuno, ma una tale
preoccupazione la “distoglie” e le impedisce di vedere di che cosa Gesù
abbia davvero bisogno, non solo ma di conoscerlo meglio. E’ talmente presa
nel servizio che dimentica la cosa principale: Ascoltare l’ospite. Cosa
che invece fa Maria “la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la
sua parola”. E’ l’atteggiamento del discepolo di Gesù, è l’atteggiamento
di ognuno che desidera crescere in umanità vera, avere relazione buona con
gli altri, con le creature tutte. La Bibbia, i Vangeli sono un continuo
richiamo all’ascolto. Ascolta Israele, è il primo comandamento e
nell’ascolto impari l’unico comandamento dell’Amore a Dio e al prossimo.
“Chi ascolta le mie parole e le mette in pratica è come…..”. L’ascolto
esige una vera attività: sapersi fermare, occuparsi ma non preoccuparsi.
Esige, come Maria, sedersi ai piedi di Gesù, non di un maestro di
scrittura, di scienze inesatte con pretesa di essere esatte. Ascoltare ai
piedi di Gesù significa che quando leggo il Vangelo (Lectio divina) cerco
di incontrare Gesù, non avere belle idee da poter dire agli altri con
soddisfazione. Quando vado a Messa è per stare ai suoi piedi, respirare
Lui, lasciarmi inondare d’amore per lui e i fratelli e sorelle. Quando
sono al lavoro non lo faccio solo per dovere, per abitudine senza spirito
ma ho relazione con Lui, con l’Amico Gesù. Significa che quando mi capita
una ‘disgrazia’ (così si dice), quando una malattia mi mette a terra,
quando una persona cara muore, la cosa più importante da fare è mettersi ai
piedi di Gesù, ascoltando in silenzio una Voce più forte della morte.
‘Facci persone libere, libere di amare, libere di ascoltare, libere di
servire come Te.’