Vangelo 14.05.2024 (Gv 15, 9-17)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me,
anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei
comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti
del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la
mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio
comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno
ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi
siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi,
perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato
amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a
voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché
andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello
che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che
vi amiate gli uni gli altri».
|||
COMMENTO.
“Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore”
Ritorna sovente questo vangelo, ma va bene per il dono di sentirsi
ripetere che il Padre ha amato Gesù di Nazareth Suo figlio, e che noi
tutti siamo amati da Gesù dello stesso amore che circola dal Padre al
Figlio e siamo impegnati a farlo circolare. L’amore non può rimanere
chiuso; è espansivo nelle sue radici, se rimane chiuso in se è come un seme
per terra che non muore e piano piano marcisce e manda cattivo odore.
Siamo fatti per profumare di servizio filiale. “Vi ho detto queste cose
perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio
comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi”. Da
almeno 20-25 anni ho cominciato a pronunciare la benedizione di Pace e
Gioia, salutando ogni persona che incontravo, entrando in una casa la
prima volta, all’inizio di ogni lettera o di messaggi whatsApp, in
particolare entrando in ambienti di lavoro, di gioco. E nell’augurio che
faccio inserisco, spesso in silenzio, ma con energia interiore. ‘che tu,
che voi possiate amarvi gli uni gli altri come Gesù ci ha amato’. Perché lì
è la sorgente della gioia, lì è l’aurora che inonda di gioia il giorno, la
vita. E’ fuorviante credere che avremo una felicità solo nel ‘al di là’.
Gesù dice: la gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena, già ora in
questa esistenza. Una gioia che germoglia sovente nel dolore, nella
fatica del morire al possedere, a se stessi, all’appropriarsi di cose e
persone. “Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il
suo padrone; ma vi ho chiamato amici”. Gesù ha chiamato amici tutti, a
cominciare da Giuda, che lo ha tradito, a Pietro che lo ha rinnegato. Qui
è il punto culminante dell’amicizia come la intende Gesù. Possibile ? Non
solo possibile, ma è la chiamata di tutti gli umani, è la nostra vocazione
cristiana più genuina. Non siamo noi con tutte le creature servi e serve
d’un Dio Padrone. In Gesù-Amore siamo tutti figli d’un Padre di Bontà.
“Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché
andiate e portiate frutto” . Grazie Gesù, grazie di ricordarmi che non
sono tanto io che amo Dio quanto Dio, Padre-Madre, che ama me; non sono io
il ‘salvatore’ di mio fratello, del ‘pagano’ non battezzato o ateo o …
ma sei Tu, Fratello e Amico Gesù-Amore.