Vangelo 15.08.2023 (Lc 1, 39-54)

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in
una città di Giuda. 40 Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta.
41 Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel
suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo 42 ed esclamò a gran
voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43A
che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? 44 Ecco, appena il
tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel
mio grembo. 45 E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il
Signore le ha detto». Allora Maria disse: L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore…. Maria rimase con lei
circa tre mesi, poi tornò casa.
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COMMENTO.
Centro di questo racconto è l’incontro tra la giovane donna incinta e la
vecchia donna quasi al termine della gravidanza “In quei giorni Maria si
alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta”. La giovane donna,
Maria , che ha appena ascoltato e accolto l’annuncio di generare un
bambino atteso da secoli, si alza e va in fretta a visitare l’anziana, cioè
Elisabetta, che rappresenta la lunga attesa di secoli del popolo di Dio.
(A.T.) Una visita della donna in cui la Parola, il Verbo si fa carne,
simbolo del Signore che visita il suo popolo. E’ così che il Signore ci
visita, mediante qualcuno in cui la Parola di Dio si è incarnata e la
porta agli altri. Così anche loro possono ascoltarla e fare in modo che
diventi carne. “Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino
sussultò nel suo grembo”. E poi Elisabetta ridirà: Il bambino ha esultato
di gioia nel mio grembo!” Oh la gioia, l’esultanza profonda, nel ventre! Il
Signore ci visita così! La gioia è segno di essere nella volontà di Dio, la
gioia, non l’allegria esterna, non la contentezza d’aver vinto, ma la gioia
anche nelle persecuzioni, nel generare vita pur nel dolore, nel condividere
con l’altro anche se non ringrazia., la ‘perfetta letizia’ di S. Francesco
quando, bussando alla porta dei suoi frati la notte, gli viene detto:
vattene non vi conosco!. La gioia mi da conferma che sono stato visitato
dal Signore. “ Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran
voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo” “E
beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha
detto». E’ la prima delle beatitudini. Una beatitudine che Gesù in altro
contesto formula così: Beati quelli che ascoltano e fanno la Parola.
L’ascolto vero è come un ventre che lascia entrare l’altro, lo concepisci ,
ha cura, aiuta la sua crescita. E’ la beatitudine della fede in questa
visita in questo abbraccio fra le due donne, l’antico e il nuovo popolo di
Dio. C’è anche tutto il mistero della storia. Festa dell’Assunta,
l’incontro tra Maria e Elisabetta prefigura con più evidenza l’incontro
pieno e finale dell’umanità con Colui che attendiamo: Gesù Signore,
fratello e Amico, dove saremo tutti ‘assunti’ a conoscenza ‘viso a viso’
del Signore della Storia. “ Allora Maria disse: L’anima mia magnifica il
Signore…” Maria nella sua fede semplice può gia vivere e cantare il
compimento della storia. Un compimento già vissuto ora in germe e nella
speranza da coloro che con Maria sentono di proclamare sulla tonalità della
gioia interiore: L’anima mia magnifica il Signore….grandi cose ha fatto in
me il Signore…Santo è il suo nome.