Vangelo 03.08.2023 (Mt 13, 47-53)

Il Regno dei cieli è simile anche a una rete gettata nel mare, che
raccoglie ogni genere di pesci. 48 Quando è piena i pescatori la tirano a
riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i
cattivi. 49 Così sarà alla fine del mondo: verranno gli angeli e
separeranno i cattivi dai buoni, 50 li getteranno nella fornace ardente
dove sarà pianto e stridore di denti. 51 Avete capito tutte queste cose?
Gli risposero: Sì. 52 Ed egli disse loro: per questo ogni scriba divenuto
discepolo del Regno dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal
suo tesoro cose nuove e cose antiche.
|||
COMMENTO.
Il Regno dei cieli è simile anche a una rete gettata nel mare, che
raccoglie ogni genere di pesci. .Dice una mia amica monaca di clausura
“Quello che so di me e del mondo è solo ‘figura’ che rimanda a un mistero
che non so … quel che appare e sembra reale rimanda a … un Bene che non
conosciamo …” Ecco la parabola apre degli spiragli (similitudini) che
lasciano intuire qualcosa di più profondo, un realtà che supera una prima
lettura letterale e intellettuale, una realtà credibile con cuore di
bambino, semplice e puro. Dunque c’ è una rete che viene gettata nel mare
(lago) e tira su tutto: pesci buoni e meno buoni. Mentre i pesci del mare
tolti dall’acqua muoiono, chi è raccolto dalla rete del Regno è per la
vita, per nutrire la Vita. “I pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi,
raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi”. Questo nel
concreto della vita dei pescatori. Ora: “Così sarà alla fine del mondo:
verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni, li getteranno nella
fornace ardente dove sarà pianto e stridore di denti.” Intanto per fine del
mondo è meglio tradurre dal greco ‘compimento del mondo’, che significa la
rivelazione del volto di Misericordia del Padre in ogni figlio. Si va tutti
verso un compimento più che una fine. In quanto alla separazione sono gli
angeli della Misericordia (pescatori) incaricati non di giudicare,
selezionare, ma di mettere davanti alla Misericordia ciò che è buono e
dall’altra parte ciò che è da buttar via, da bruciare. Sarà lo stesso
Fuoco della Misericordia che brucia ciò che è male, ciò che non è amore,
per cui nulla andrà perduto di ciò che è amore. I buoni? I cattivi?
Davanti a Dio non sono come li intendiamo noi in genere, abituati a
classificare secondo la legge, secondo una giustizia umana, non secondo la
Misericordia di Gesù, di Dio. Ogni scriba divenuto discepolo del Regno
dei cieli è simile a un padrone di casa che estrae dal suo tesoro cose
nuove e cose antiche. Solo come figli e discepoli della Misericordia
sapremo tirar fuori cose vecchie e cose nuove, perché il Tesoro è proprio
La Misericordia o Gesù il Compassionevole. Come discepoli-missionari non
si tratta di ripetere, di continuare scrupolosamente delle tradizioni, di
seppellire dei morti, di dire: si è sempre fatto così. C’è del meglio nel
passato. Cose nuove? Se siamo discepoli di Gesù compassionevole: nuove
forme di misericordia verso tutti, di accoglienza dell’altro nella sua
diversità che ha qualcosa da dirmi, da condividere, fino a imparare oggi a
resistere in una sana politica del bene comune, di vero servizio di
giustizia nella misericordia. Vieni Spirito, donaci la Tua Sapienza,
infondi in noi la Misericordia del padre per saper tirar fuori cose buone
del passato e cose nuove che generano vita, fraternità universale.