Vangelo 28.07.2023 (Mt 13, 18-23)

Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. 19 Ogni volta che uno
ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò
che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la
strada. 20 Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che
ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, 21 ma non ha in sé radici
ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione
a causa della Parola, egli subito viene meno. 22 Quello seminato tra i rovi
è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la
seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. 23
Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la
comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per
uno».
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COMMENTO.
“Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore”. Anche i discepoli sono
chiamati ad ascoltare la parabola. In parabola leggiamo la storia della
Parola di Dio nell’universo, come la storia della Parola di Dio (Gesù
Cristo stesso) nella Chiesa, così ogni discepolo è invitato a leggere la
Parola di Dio nel suo cuore. Nel cuore di ogni persona ci sono i 4 tipi di
terreno. “Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e
la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta
per uno”. Frutti abbondanti ben al di sopra dell’8-10 per cento normale
allora in Palestina. Significa che il seme della Parola, sparso in tutti i
terreni, porta comunque frutto. Di fatti la parabola, come il resto anche,
non va presa con un taglio moralistico, (come spesso è stato fatto) ma una
buona notizia di salvezza anche per chi ha un cuore pietroso, di spine,
arido. La parabola, che è un dono offerto a tutti, in particolare a chi è
lontano, percorre lo spazio tra ciò che sono e ciò che Dio mi dona. E’
dunque spazio di fiducia, di speranza, di cammino di conversione. “Ogni
volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il
Maligno e ruba ciò che …” Quando ci capita di dire: Ma si è sempre fatto
così, abbiamo sempre obbedito ai precetti della Chiesa…, é così che
facciamo spazio al maligno che ruba il seme sulla strada. La ruba perché in
fondo non ascoltiamo davvero la Parola, entra in un orecchio e esce
immediatamente dall’altro…” “Quello che è stato seminato sul terreno
sassoso è colui che…” Capaci anche di ascoltare, ma la Parola trova un
cuore di pietra, un cuore come un sasso perché indurito dalle paure, un
cuore senza speranza … Ma se leggiamo bene la parabola (e quella della
vita), ci viene offerto il dono della speranza. “Quello seminato tra i rovi
è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo…” Ecco il
quotidiano con le sue difficoltà, il ritorno delle stesse cose, delle
solite preoccupazioni di che cosa mangiamo, di che cosa ci vestiamo, quale
macchina comprare … E’ proprio quel preoccuparsi invece di solo occuparsene
delle cose che soffoca il seme della Parola. Un seme che invece ha
bisogno di un soffio d’amore che é al fondo del cuore e che un vero ascolto
della Parola rivela. “Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta
la Parola e la comprende…” L’umano è terreno buono, anzi bello, ma siamo
in cammino e perché appaia tutta la bellezza deve passare attraverso varie
difficoltà, varie ‘mancanze’ (sentieri, sassi, rovi). Spirito infondi in
noi un ascolto attento della parola, un ascolto con tutto il cuore umile e
tenero.