Vangelo 03.06.2023 (Mc 11, 27-33)

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli andarono di nuovo a Gerusalemme. E,
mentre egli camminava nel tempio, vennero da lui i capi dei sacerdoti, gli
scribi e gli anziani e gli dissero: «Con quale autorità fai queste cose? O
chi ti ha dato l’autorità di farle?». Ma Gesù disse loro: «Vi farò una sola
domanda. Se mi rispondete, vi dirò con quale autorità faccio questo. Il
battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi». Essi
discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, risponderà: “Perché
allora non gli avete creduto?”. Diciamo dunque: “Dagli uomini”?». Ma
temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un
profeta. Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». E Gesù disse loro:
«Neanche io vi dico con quale autorità faccio queste cose».
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COMMENTO.
«Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l’autorità di farle?”
Di nuovo a Gerusalemme dove aveva scacciato i venditori dal Tempio e prima
aveva detto male del fico senza frutti , Gesù è affrontato dai Capi dei
sacerdoti, dagli scribi e anziani. Essi hanno forse capito o almeno
intuito che sarebbe tempo di cambiare, che Dio non è quello della religione
ufficiale, non è particolarmente presente nel Tempio. Lui stesso, Figlio
dell’Uomo, cosa inaudita, si presenta come il vero Tempio, quindi ogni
persona umana è tempio di Dio. E ancora, l’alleanza con il popolo
d’Israele, mal ‘pascolato’, non ha portato frutti. Messi in discussione,
passano all’attacco e lo provocano sull’autorità. Essi intendono l’autorità
soprattutto come potere, un potere divino, di un Dio che domina, che si
identifica con la Torah (Legge). In effetti sono Capi, sono Maestri, sono
Anziani di un dio a loro immagine. “Vi farò una sola domanda…: Il
battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi”. Buona
maniera di rispondere portando gli ‘avversari’, che non hanno voglia di
mettersi in discussione, di cambiare, a rivelare le intenzioni, a
scoprirsi. E si nascondono, hanno paura della folla. Non capita mai a noi
di agire così per paura della folla, per attaccamento al potere, per paura
di cambiare, del nuovo? «Neanche io vi dico con quale autorità faccio
queste cose». Silenzio di Dio, silenzio di Gesù. Siamo di fronte a due non
risposte con le parole, ma la risposta si dà con la vita. L’autorità di
Gesù di fare sempre il bene, di scardinare i vari poteri religiosi,
civili, militari gli viene dall’Amore (il Padre, lo Spirito). Mistero
grande: l’Amore si rigenera e genera vita morendo, servendo, per-donando.
Alla fine Gesù sarà vittima non del Padre, ma del potere (autorità)
istituzionale, un potere di dominio che spesso provoca morte. Lui invece ha
il potere di dare la vita, di servire, dell’amore che fa resuscitare anche
i morti. Se guardiamo alla storia possiamo constatare che la religione in
nome di un’autorità data da un Dio onnipotente, della Legge come assoluto è
stata ed è in tante occasioni strumento di oppressione presso tutti i
popoli. Come Pilato, che alla domanda che fa a Gesù coronato di spine,
flagellato: cos’è la Verità? non ha risposta parlata ma di fronte, così i
sommi sacerdoti, gli scribi, gli anziani la risposta ce l’hanno davanti a
loro. Quell’Uomo che ama, quello che ha cura dei deboli, che accoglie i
peccatori, quello che risponde alle domande con altre domande per
risvegliare a una risposta con la vita, che per-dona e non condanna….che
fa splendere la vita ogni mattina con il sole che sorge sui buoni e meno
buoni….Lo vedo? Lo ascolto? Sorgi in me, Spirito, per accogliere ogni
mattina il tuo volto d’Amore che m’inonda di luce, per essere un umano che
obbedisce alla vera autorità di amare alla maniera di Gesù.