Vangelo 26.02.2023 (Mt 4, 1-1)

In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere
tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti,
alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: “Se tu sei
Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane”. Ma egli rispose: “Sta
scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla
bocca di Dio”. Allora il diavolo lo portò nella città santa, lo pose sul
punto più alto del tempio e gli disse: “Se tu sei Figlio di Dio, gettati
giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo ed
essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una
pietra””. Gesù gli rispose: “Sta scritto anche: “Non metterai alla prova il
Salvatore il Signore Dio tuo””. Di nuovo il diavolo lo portò sopra un
monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro gloria e gli
disse: “Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi
adorerai”. Allora Gesù gli rispose: “Vattene, satana! Sta scritto infatti:
“Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto””. Allora il
diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano.
|||
COMMENTO.
Facendosi battezzare da Giovanni Gesù ha fatto la scelta di essere Messia
secondo il disegno del Padre, Salvatore e Signore in una Alleanza d’Amore
nella tonalità di Figlio amato senza limiti e misure, e quindi Lui stesso
capace di amare tutti fino a donare la sua vita sulla croce. “Gesù fu
condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo”. Le
tentazioni non riguardano solo Gesù, bensì l’uomo, ogni uomo, riguardano la
Chiesa, le istituzioni sociali, e non riguardano solo un tempo, un momento
della vita ma tutti i tempi (40 giorni) fino alla morte. Ancora sulla croce
Gesù è tentato: “Se tu sei il Figlio di Dio scendi dalla croce”. Condotto
nel deserto, cioè nella storia concreta, ogni uomo porta dentro la
chiamata, fin dalla nascita, ad amare, ad essere fratello di tutti,
chiamata che da adulto impegna a una scelta, a delle scelte quotidiane,
perché l’uomo, in particolare il cristiano, è sempre messo alla prova dalle
tre tentazioni che hanno marcato la vita di Gesù. Ora Gesù dopo 40 giorni
di digiuno ha fame. È veramente simbolica questa fame. Fame dell’uomo o
bisogno delle cose (pane) materiali per vivere, bisogno o fame degli altri
(persone umane), fame o bisogno anche di un Altro (Dio). “Se tu sei Figlio
di Dio, di’ che queste pietre diventino pane”. È la prima tentazione ed è
la chiave per capire anche le altre. Dice il tentatore: i figli di Dio
fanno miracoli, sono loro che si danno la vita, quindi cerca di garantirti
la sussistenza e la vita: possedendo le cose (‘Dì che queste pietre
diventino pane’); dominando, controllando le persone (‘Ai suoi angeli darà
ordini a tuo riguardo ed…. il tuo piede non inciampi in una pietra’);
possedendo Dio (“Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi,
mi adorerai”). Ora la via del possesso, del dominio, del controllo è la
distruzione di sé stessi, del Cosmo, perché Dio non è tutto questo, Dio è
dono. “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla
bocca di Dio”. E la Parola uscita dalla bocca di Dio è proprio Gesù. “Il
Verbo si fece carne e abitò tra noi…”. Gesù nel suo vivere quotidiano e
veramente umano, nel suo morire e risorgere ha vissuto un rapporto di
dono, di gratuità, di servizio fraterno, d’ amicizia, di cura con tutte le
cose, con le persone tutte, con Dio Suo Padre. Vivere non di solo pane ma
di ogni parola che esce dalla bocca di Dio è vivere della parola che le
riassume tutte. Il vangelo che ci porta a Gesù, ci fa incontrare Lui.
Incamminaci, Spirito Santo, decisamente sulla strada di Gesù (come farebbe
su al mio posto?) nel rapporto alle cose, alle persone, a Dio, allora ai
demoni tentatori del possedere, del dominare, di un dio a nostro servizio,
si sostituiranno gli angeli della tenerezza, dell’affetto, degli occhi
pieni d’amore sul mondo e su tutti.