Vangelo 06.02.2023 (Mc 6, 53-56)

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a
terra, giunsero a Gennesaret e approdarono. Scesi dalla barca, la gente
subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a
portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse. E
là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle
piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello;
e quanti lo toccavano venivano salvati.
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COMMENTO.
“Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe”. Sulla barca i discepoli
hanno difficoltà a riconoscerlo e non colgono che quel ‘un solo Pane’ è Lui
stesso. Scesi dalla barca (la chiesa?) la gente lo riconosce subito. Nel
Vangelo sovente sono i cosiddetti lontani o ‘pagani’ che per primi
riconoscono chi è quel Gesù di Nazareth, quell’uomo che passa curando e
salvando. Certo, non nella pienezza della Sua piena identità, ma come
Salvatore, come Medico divino, Colui che guarisce da tutte le malattie. “E,
accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle
i malati, dovunque udivano che egli si trovasse”. Come non pensare alle
folle che andavano (ancora vanno) a Lourdes a toccare la ‘roccia’ e
bagnarsi nell’acqua del ruscello, oppure ad Assisi nella basilica
sotterranea toccare la parete della tomba di s. Francesco? “Deponevano i
malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del
suo mantello”. Così andavano in tanti da Gesù come portandosi a vicenda. I
sani portano i malati, ma anche coloro che portano i malati hanno bisogno
di salvezza. ‘Quanti lo toccavano venivano salvati’. Non è detto guariti,
ma ‘salvati’. La salvezza (conversione all’Amore a Dio e al prossimo) non
necessariamente è legata alla guarigione fisica, psichica. Non a me il
misurare la fede di chi va nei santuari, di chi andava da P. Pio, non a me
misurare la fede di chi accende le candele davanti alla statua della
Madonna, di chi va all’Eucaristia tutti i giorni, di chi celebra con i
titoli di Monsignore o Cardinale della chiesa. Perché tutti i modi di
‘toccare’ possono essere buoni, in particolare il ‘toccare’ il mantello del
Vangelo, dell’Eucarestia, dei Poveri, ma efficace in ogni modalità è
arrivare a ‘toccare’, ‘incontrare’ Lui. Chi riesce davvero a toccarlo è
perché non va in cerca di un arringatore di folle, di un distributore di
miracoli, ma, sentendo bisogno di conversione, incontra un semplice uomo
fratello e amico, abitato dallo Spirito di Dio. Questo richiede fiducia,
richiede speranza. L’invito è dunque a toccare il lembo del mantello con
fiducia, con speranza che il Salvatore ci tocca nelle tempeste della vita,
ci salva, rimette unità nella persona, libera dalle paure, ridà la capacità
di stare in piedi e di amare come Lui ci ama.