Vangelo 26.01.2023 (Lc 10, 1-9)

1 Ora, dopo queste cose, designò il Signore altri settanta[due] e li inviò
a due a due davanti al suo volto in ogni città e luogo dove lui stesso
stava per venire. 2 Ora diceva loro: La messe è molta, ma gli operai pochi!
Supplicate dunque il Signore della messe che getti fuori operai per la sua
messe. 3 Andate! Ecco: io vi invio come agnelli in mezzo a lupi. 4 Non
portate borsa, né bisaccia, né sandali e nessuno salutate lungo la via. 5
Ora, in qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa! 6 E se là
c’è un figlio di pace, riposerà su di lui la vostra pace; se invece no, su
di voi ritornerà. 7 Nella stessa casa dimorate, mangiando e bevendo ciò che
[c’è] da loro: l’operaio infatti è degno della propria ricompensa. Non
trasferitevi di casa in casa. 8 E in qualunque città entriate e vi
accolgano, mangiate ciò che vi sarà posto davanti, curate gli infermi in
essa e dite loro: È giunto su di voi il regno di Dio! 10E in qualunque
città entriate e non vi accolgano, uscite nelle sue piazze e dite: 11 Anche
la polvere, che dalla vostra città si è attaccata ai nostri piedi, noi ve
(la) scuotiamo! Tuttavia sappiate questo: è giunto il regno di Dio! 12 Vi
dico che per Sodoma in quel giorno sarà più sopportabile che per quella
città.
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COMMENTO.
Luca è particolarmente attento al tema della missione. “Ora, dopo queste
cose, designò il Signore altri settanta[due] e li inviò a due a due.” C’è
stato come un fallimento dell’invio dei 12, allora Gesù estende la missione
ai 72, probabilmente indicando sia la missione ai pagani, a tutti (72 i
popoli o zone conosciute del mondo di allora), sia una missione di tutti,
non solo di certe categorie. Ogni battezzato è missionario, perché
cristiano è uno innamorato di Cristo, innamorato di Dio e degli umani, del
cosmo, e l’Amore irradia tutto intorno e anche lontano. Sono più
evangelizzatori molti laici che, innamorati di Cristo, lo annunciano con
una vita fraterna con tutti, di relazioni d’amicizia con i diversi, che non
Vescovi, preti o religiosi freddi che seguono regole e agiscono solo per
dovere o per riuscire e primeggiare. “La messe è molta, ma gli operai
pochi! Supplicate dunque il Signore della messe.” Ecco l’invito a prendere
coscienza che c’è bisogno della collaborazione di tutti sia nella
preghiera, sia nell’agire. Pregare il Signore della messe è rendersi conto
che il primo missionario è proprio Lui, il Signore Gesù e che noi siamo
‘missionari’, figli amati ma semplici operai, non ‘salvatori’ degli altri,
del mondo; cosa per cui ci affanniamo in fare e fare confuso. Ecco allora
“Vi invio come agnelli in mezzo a lupi. 4 Non portate borsa, né bisaccia,
né sandali e nessuno salutate lungo la via”. I lupi sono i vari poteri,
tra cui il più pericoloso come potere è proprio quello religioso, quando si
sente minacciato dalla Buona Notizia del Vangelo. E la Buona notizia è
annunciata oggi da coloro che vivono al seguito di Gesù liberi e leggeri.
Liberi da proprietà private (questa è la ‘mia’ parrocchia, no ad altre
presenze di preti con una pastorale differente); liberi dai soldi, da
mammona; liberi anche dai mezzi di comunicazione per cui li uso con
essenzialità. Liberi e leggeri anche dalla regola di buona educazione di
salutare chi si incontra per strada e dal non poter entrare nelle case dei
pagani (proibito a un ebreo entrare nelle case di pagani). “Ora, in
qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa! 6 E se là c’è un
figlio di pace, riposerà su di lui la vostra pace; se invece no, su di voi
ritornerà.” Dire pace non è augurare pace, è il dono della pace, essere
Pace. Se siamo pace anche nel rifiuto non si perde la pace! “In qualunque
città entriate e non vi accolgano, uscite nelle sue piazze e dite: 11 Anche
la polvere, che dalla vostra città si è attaccata ai nostri piedi, noi ve
(la) scuotiamo.” Anche in questo caso rimanete nella Pace, cioè se non
accolgono la Buona notizia del regno vicino, di un Dio presente quando ci
si ama tra tutti, un Dio vicino è con noi, oltre le regole e luoghi sacri,
non perdete tempo, partite ma senza portare con voi polvere di rancore o di
vendetta. Anzi rispondendo senza accusare, lasciandoli liberi, dimostrate
d’essere figli del Misericordioso che non rifiuta nessuno. Ricordatevi:
sia sempre un amore più grande l’unica regola.