Vangelo 05.08.2022 (Mt 16, 24-28)
dietro a me rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi
vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita
per causa mia, la troverà. Qual vantaggio infatti avrà l’uomo se guadagnerà
il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l’uomo potrà
dare in cambio della propria anima? Poiché il Figlio dell’uomo verrà nella
gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e renderà a ciascuno secondo le
sue azioni. In verità vi dico: vi sono alcuni tra i presenti che non
moriranno finché non vedranno il Figlio dell’uomo venire nel suo regno”.
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COMMENTO.
Chi è il discepolo di Gesù? “Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi
sé stesso, prenda la sua croce e mi segua.” Diceva sovente Giovanna,
sorella pellegrina: Io non vado, seguo. Seguire è un atto di volontà e di
libertà. Gesù invita, non costringe mai, si può anche non seguire. Andare
dietro a Gesù è fare lo stesso genere di vita, incontrare le stesse
difficoltà, lo stesso risultato, la stessa vittoria sul male e sulla morte.
Lui è il Figlio di Dio, il Signore, andare dietro a Lui è la mia vita. Lui
ha aperto il cammino dell’amore, il cammino dell’attraversare la morte da
vivi, il cammino della risurrezione. Per questo desidero e mi impegno ad
andare dietro di Lui. La Chiesa, il cristianesimo dovrebbe essere questo:
andare dietro Gesù di Nazareth (Charles de Foucauld), Gesù povero e
annunciatore del Regno (Francesco d’Assisi), Gesù della Croce (Giovanni
della Croce), Gesù risorto, Cristo cosmico (più dei giorni nostri).
Insomma siamo in sua compagnia, Lui è il compagno di viaggio. Un Canto
all’eremo Fraternità Betania dice: Il Signore, Lui e noi nelle miserie, il
Signore, Lui e noi nelle ferite, Gesù Cristo con noi porta la Croce ,
l’umiltà fa santi i peccatori. “Perché chi vorrà salvare la propria vita,
la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà.” E.
Hillesum scriveva nel campo di concentramento: “…E altre persone che sono
ormai ridotte a ricettacoli di innumerevoli paure e amarezze; vogliono a
tutti i costi salvare il proprio corpo. Dicono: ‘Me, non mi prenderanno!”
Dimenticano che non si può essere nelle grinfie di nessuno se si è nelle
Tue braccia’. La vita è dono e il dono va vissuto come dono; chi sa dare la
vita per amore la salva’ perché il massimo dell’amore è dare la vita, come
Gesù ha fatto. “Il Figlio dell’uomo verrà nella gloria del Padre suo, con
i suoi angeli, e renderà a ciascuno…” Ma in realtà è qui e ora che semino
la vita nell’amore e allora ecco che cresce, germina, oppure semino egoismo
e morte e non raccolgo nulla : Se semino vita, amore, fraternità già ora
esperimento interiormente la vita nuova, di misericordia, di amore
gratuito, di gioia. Altrimenti sperimento la morte. Qui e ora sono
importanti. Spirito, fa che orienti ogni mattina la giornata, che la crei
diffondendo pensieri, energie, uno sguardo e un cuore d’amore verso i
vicini e i più lontani.