Vangelo 24.07.2022 (Lc 11, 1-4)
discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha
insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno
il nostro pane quotidiano, e perdona a noi i nostri peccati, anche noi
infatti perdoniamo a ogni nostro debitore, e non abbandonarci alla
tentazione». Poi disse loro: “Se uno di voi ha un amico e va da lui a
mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un
amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; e se quegli
dall’interno gli risponde: Non mi importunare, la porta è già chiusa e i
miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; vi dico
che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene
quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza. Ebbene, io vi dico:
Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto.
Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà al posto
del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se
dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli,
quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che
glielo chiedono!”
|||
COMMENTO.
“Gesù si trovava in un luogo a pregare”. C’è preghiera e preghiera; ci
sono luoghi e ci sono tempi più dedicati alla preghiera. Poi ci sono le
persone che pregano e anche, a modo loro, tutti gli esseri viventi
pregano. Un canto dice : ‘Noi siamo una preghiera in cammino’. Quel noi
va allargato dagli umani a tutte le creature, al Cosmo. Gli umani sono
chiamati a dedicare tempi alla preghiera (Chiese, santuari, ma più
importante il Creato, montagne, spiagge al mattino presto, prati verdi…)
per risvegliarci alla realtà non visibile che siamo noi stessi una
preghiera in cammino. Anche Gesù pregava; anche lui ha avuto bisogno di
tempi e di luoghi (la notte…, la montagna… l’orto del Getsemani…) per
ascoltare il Padre in silenzio, per accorgersi di essere amato, di essere
alla Sua presenza sempre, di avere la missione di condividere
fraternamente e camminare nel Cosmo, nel quotidiano come fratello e sorella
di tutti i viventi e scoprire e accettare di dare la vita per la pace e la
gioia di tutti. “ Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano…” Può
sembrare una formula; non lo è. Se avesse insegnato una formula sarebbe
stata uguale in Luca e in Matteo…. E’ anche formula, ma solo per aiutarci
a vivere i momenti di preghiera come risveglio a essere preghiera 24 ore
su 24, una preghiera in cammino. Dio non ha bisogno delle nostre
preghiere, siamo noi che abbiamo bisogno di silenzio, di ascolto adorando,
di ‘accogliere’ lo Spirito domandandolo per vivere come Gesù ha vissuto,
per vivere il quotidiano (lavoro, gioco, servizio, preghiere…) in ogni
momento come lode, come grazie, come intercessione, come perdono richiesto
e donato. Dire Padre nostro lo può dire chi ha uno spirito di figlio,
figlio beneamato da un Padre misericordioso. Lo può chi ha uno spirito di
fratello o sorella e in tutti i momenti riesce a cogliere che gli altri
che incontro sono tutti, come me, figli di un Dio Padre con cuore di
Madre, tutti amati infinitamente, allora più facilmente mi rapporto a loro
come fratelli e sorelle, con amore, ed è preghiera. Lo spirito di fiducia e
di fraternità anima l’esempio che Gesù porta dell’amico che chiede pane a
un amico, ed insiste a tempo non opportuno a motivo della fiducia e
dell’amicizia fraterna. Questa fede, questa fiducia mi è chiesta nella
preghiera e nella vita, proprio quando sembra il contrario, perché
preghiera e vita si intrecciano e alla fine combaciano. Quando prego,
quando lavoro, in famiglia prego in verità se so di stare con un Padre
buono, che sempre e solo dona vita, amore. Allora la mia preghiera opera il
miracolo, mi salva, orienta tutta la vita, una vita di grazie, di
condivisione, di lotte ma nella lode. Allora non chiederò al Padre di
sostituirsi a me, di avere tanti soldi quando non mi sono impegnato nel
lavoro, di passare l’esame quando non mi sono preparato, di star bene io e
non mi interessano gli altri. “Il Padre vostro celeste darà lo Spirito
Santo a coloro che glielo chiedono”. In fondo è proprio questo e solo
questo di cui abbiamo veramente bisogno: lo Spirito Santo, l’Amore stesso
di Dio, la Forza di amare sempre e in ogni situazione, di attraversare da
vivi anche la morte, di lasciarsi perdonare per poter perdonare, di vedere
che tutto è buono, proprio tutto anche quello che all’apparenza mi fa
male…. Dio non dà scorpioni al posto di uova.