Vangelo 17.06.2022 (Mt 6, 19-23)

Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e
dove ladri scassinano e rubano. Accumulatevi invece tesori nel cielo, dove
né tignola né ruggine consumano e dove ladri non scassinano e non rubano.
Perché che vengono da un é là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore.
La lucerna del corpo è l’occhio; se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il
tuo corpo sarà nella luce; ma se il tuo occhio è malato, tutto il tuo corpo
sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà
la tenebra!
|||
COMMENTO.
Ascoltando le varie esortazioni che seguono dopo l’annuncio delle
Beatitudini, non perdiamo il filo d’oro che tutte le collega e le
chiarisce. La Luce nuova, la nuova alleanza tra Dio e il suo popolo (che
non è più solo Israele) sta in un rapporto di famiglia, di tutti figli nel
Figlio, di tutti fratelli nel Fratello, anche tutte le creature in legame
di fraternità di sangue ed di Acqua del Battesimo cristiano (ma anche
altre religioni hanno una specie di battesimo) che vivifica; questa
speciale famiglia che è l’Universo ha come olio che tutto lubrifica e
sostiene e profuma l’Amore. Quest’amore come Cristiani lo riconosciamo in
Gesù di Nazareth, nella sua vita terrena, tutta dono d’amore, e ora come
‘Signore’ risorto, Spirito-Soffio di vita nel Cosmo. Non accumulatevi
tesori sulla terra … invece tesori nel cielo. L’esortazione. Vivere da
figli di Dio non solo dopo, ma questo vivere da figli di Dio è ora e qui,
nel quotidiano che stiamo vivendo. Nel mondo, ma non del mondo. Spesso il
rapporto con Dio è stato visto come fuga dal mondo, ritirarsi, allontanarsi
dalle cose, dagli altri … “Voglio solo essere quella che in me chiede di
svilupparsi pienamente. A volte credo di desiderare l’isolamento di un
chiostro. Ma dovrò realizzarmi tra gli uomini, in questo mondo.” E si è
realizzata così: “Ho spezzato il mio corpo come se fosse pane e l’ho
distribuito agli uomini. Perché no? Erano così affamati e da tanto tempo”
(E. Hillesum, ebrea a servizio degli ebrei nel campo di concentramento).
Aveva capito che le cose che aveva, la sua vita stessa l’aveva ricevuta in
dono, cercava di mantenerla come dono e voleva donarla, condividerla come
dono ai suoi fratelli e sorelle ebrei, ma non solo, anche ai tedeschi, a
tutti. Ecco il tesoro dei cieli: relazione con gli altri, con la natura,
il creato da sorella o da fratello, come Francesco d’Assisi, relazione di
affetto, di cura, di amicizia anche con il nemico, di dono gratuito e
gioioso. Il contrario dell’uomo asservito alle cose, alla produzione e al
consumo. E’ un cammino di ascesi, di purificazione verso la luce. La
lucerna del corpo è l’occhio. Ma l’occhio vede con il cuore: il nostro
cuore ha sete di infinito, di Dio Amore, di riposo in Lui, di fiducia nella
Vita, di speranza in Gesù Cristo … Se invece la fiducia la diamo ai soldi,
al possesso di tante cose, alle nostre capacità, a un dio con il quale
mercanteggio il paradiso, avremo tenebra negli occhi. Cantiamo spesso a
Betania un ritornello: ‘Apri i nostri occhi, apri le nostre mani, apri il
nostro cuore ad amare come Te’. E nel nostro sguardo brilli la chiarezza
di Dio. Cantiamolo come mantra tutto il giorno.