Vangelo 02.06.2022 (Gv 20, 19-31)
settimana ed essendo sprangate le porte dove erano i discepoli per la paura
dei Giudei, venne Gesù e stette nel mezzo e dice loro: Pace a voi. E detto
questo mostrò loro le mani e il fianco. Allora gioirono i discepoli, avendo
visto il Signore. Allora disse loro Gesù di nuovo. Pace a voi. Come il
Padre ha mandato me, anch’io invio voi. E detto questo, insufflò e dice
loro: Accogliete lo Spirito Santo. A chi rimettete i peccati gli sono
rimessi, a chi li ritenete, sono ritenuti. Ora Tommaso, uno dei dodici,
quello detto Didimo, non era assieme a loro quando venne Gesù. Dicevano
dunque a lui gli altri discepoli: “Abbiamo visto il Signore”. Ora egli
disse loro: “Se non vedo nelle sue mani l’impronta dei chiodi e non getto
il mio dito nell’impronta dei chiodi, e getto la mia mano nel suo fianco,
non crederò affatto. E otto giorni dopo di nuovo erano dentro i suoi
discepoli e Tommaso insieme a loro. Viene Gesù a porte sprangate e stette
in piedi nel mezzo e disse: “Pace a voi”. Poi dice a Tommaso: “Continua a
portare il tuo dito qui e vedi le mie mani e continua a portare la tua mano
e gettala nel mio fianco e non continuare a diventare incredulo, ma
credente”. Rispose Tommaso e gli disse: “Il Signore mio, è il Dio mio”. Gli
dice Gesù: “Perché mi hai visto, hai creduto? Beati quelli che non avendo
visto, credono”. Certo, molti altri segni fece Gesù al cospetto dei suoi
discepoli che non sono scritti in questo libro. Questi però sono stati
scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché,
credendo, abbiate vita nel suo nome.
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COMMENTO.
Ecco uno dei racconti più completi riguardanti i discepoli di ogni epoca
circa la resurrezione di Gesù Cristo e dunque la fede in Dio, il senso
della storia umana. Possiamo anche noi sperimentare il Cristo resuscitato?
La nostra fede non è ‘cristiana’ fino a quando non fa quest’esperienza
d’incontro con Gesù morto e risorto, vivo nella Parola, nell’Eucaristia,
nel Creato, nei poveri, nel cuore. Non sono cristiano perché vado in
Chiesa, perché metto in pratica i comandamenti, le regole morali, perché
faccio la carità dando dei soldi ai poveri, ma se andando a Messa incontro
Gesù Cristo, se pratico i comandamenti per amore di Gesù Cristo che mi ama,
se in ogni umano avverto la presenza del divino e mi tolgo i sandali
davanti alla terra sacra che lui è, per cui se ha fatto del male mi indigno
per il male fatto, ma non mi arrabbio, perché lui è sempre e ancora mio
fratello e solo nel perdono ci salviamo insieme.“ Pace a voi….Accogliete lo
Spirito Santo. …A chi rimettete i peccati gli sono rimessi, a chi li
ritenete, sono ritenuti”. Proprio così. Ci è dato il potere di
per-donare, di ‘togliere (rimettere)’ il male fatto, di purificare il
malfattore amandolo. Per questo ci è detto di accogliere lo Spirito,
perché senza lo Spirito siamo sale senza sapore, siamo albero senza linfa,
siamo motore senza benzina, corpo senza Soffio vitale, carne da macello.
‘Ora Tommaso, uno dei dodici, quello detto Didimo’ non era insieme a loro
quando venne Gesù…” Era con loro otto giorni dopo…. Metti la tua mano,
non essere incredulo…” E Gesù potrebbe continuare dicendo: “Io sono
sempre crocifisso in ogni epoca. Dunque , metti le mani nelle ferite sempre
aperte dei crocifissi di oggi, miei fratelli, e servi con amore fratelli e
sorelle, avendo cura dei vicini, dei feriti dall’attuale società
imperialistica, e della chiesa troppo legalista, avendo cura anche di te
stesso come ferito. Continua a portare il tuo dito qui e vedi le mie mani
e continua a portare la tua mano e gettala nel mio fianco.” La fede è in
cammino, è ricerca , è desiderio, è perseveranza nel toccare le piaghe di
Cristo ogni giorno, ma: “Beati quelli che non avendo visto, credono”. Il
credere non è legato a una visione esteriore, a un toccare fisico soltanto,
ma un’adesione di tutto noi stessi all’incontro con Gesù Cristo, Signore,
Fratello e Amico Sì, felici noi che veniamo dopo (2.000 anni) e abbiamo
solo la Parola e la testimonianza dei ‘santi’ (uomini di Gesù, di Dio);
beati anche se ‘non vediamo’, se non comprendiamo con la testa, ma
continuiamo a servire senza aspettarsi ricompensa, se ci doniamo senza
calcoli, se ci accorgiamo che Lui è presente nelle nostre croci, nel nostro
dolore: Beato tu che piangi, tu artigiano di pace, perseguitato a causa
del Suo Nome di Misericordia, di Perdono. Sì, posso dire di aver
sperimentato il Risorto, di averlo ‘intravvisto: E’ risorto, Alleluia,
Alleluia. E’ veramente risorto!