Vangelo 12.05.2022 (Gv 13,16-20)
“In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone,
né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose,
sarete beati se le metterete in pratica. Non parlo di tutti voi; io conosco
quelli che ho scelto; ma si deve adempiere la Scrittura: ”Colui che mangia
il pane con me, ha levato contro di me il suo calcagno”. Ve lo dico fin
d’ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io
Sono. In verità, in verità vi dico: chi accoglie colui che io manderò,
accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato”.
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COMMENTO.
“Tu non mi saluti, guardi gli altri e non guardi me, non hai stima di me…”
Anni fa sentivo risuonare questo ritornello nella Fraternità dov’ero in
Umbria da una donna nei riguardi di un’altra persona come lei in tempo
sabbatico. Gesù disse loro, dopo aver lavato i piedi agli apostoli: “In
verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un
apostolo più grande di chi lo ha mandato”. Mi fanno impressione le liti in
tutti gli ambienti, in particolare religiosi, per il prestigio, per la
stima che gli uni pretendono di avere dagli altri. E se avverto che gli
altri non hanno stima, non riconoscono la mia centralità, il mio prestigio,
muoio! La vera grandezza sta nel fatto che so lavare i piedi, non che
ricevo molti voti per essere eletto nel consiglio comunale o pastorale o
presidente. Più gravi ancora sono le lotte, gli scontri sul terreno del
‘potere’ come prete, come Parroco, come Vescovo e in campo civile come
sindaco, come dottore, come deputato… Quanto ancora da diminuire, da far
spazio all’altro nella vita quotidiana, e questo non è questione di parole
(come ci mascheriamo bene spesso dietro parole di servizio, di
disponibilità a tutto!) ma di mettere in pratica di agire nello spirito
del servo, del figlio. Servo d’amore! “’Colui che mangia il pane con me,
ha levato contro di me il suo calcagno.” Tremenda possibilità, ma anche
rivelazione del vero Dio di Gesù Cristo. Aveva già detto: “Il pane che Io
vi darò è la mia vita per la vita del mondo”, per la vita di tutti, proprio
tutti, anche di chi leva il calcagno contro di me. Gesù ha dato la sua vita
anche per Giuda che lo tradisce e così rivela di essere veramente Figlio di
Dio, altrimenti l’Amore avrebbe dei limiti, non sarebbe Dio, perché Dio è
amore più grande di tutti e di tutto (lettera di Giovanni). Sul Calvario
con Gesù in croce gli apostoli e le donne faranno l’esperienza di scoprire
a fondo la follia d’amore, il grande dono del pane quotidiano, della vita
di Gesù donata anche per chi leva il calcagno contro di Lui. Di qui quel
“Chi accoglie colui che io manderò, accoglie me, e chi accoglie me accoglie
chi mi ha mandato”, cioè il Padre dal cuore di Madre che ama e salva e
dona vita anche a chi Lo tradisce. Accogliendo senza giudicare, amando
sempre, perdonando perché perdonati, siamo e viviamo in Dio, un vita
umano-divina, viviamo in terra come in cielo. Maranatha! Vieni, vivi in
me, Signore Gesù, Fratello e Amico.