Vangelo 08.05.2022 (Gv 10, 27-30)
28 e io do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà
dalla mia mano. 29 Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti; e
nessuno può rapirle dalla mano del Padre. 30 Io e il Padre siamo uno». (Gv
10, 27-30)
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COMMENTO.
Gesù invita ad ‘ascoltare’, a ‘vedere’ le sue opere, il suo incontrare
ognuno nella sua situazione, povero, peccatore, ricco e chiamarlo amico
(anche Giuda) e cogliere lì il volto di Dio, il volto del Padre suo. *Le
mie pecore ascoltano la mia voce . * La voce non è solo le parole, non è
solo un suono esterno anonimo di una persona, è carica di tutta
un’esistenza, delle sue tonalità di vita … Nel cantico dei cantici: “Una
voce! L’amato mio! Eccolo, viene saltando per i monti.” (Ct 2,8). E
l’amato , ancora lontano, chiede di ascoltare il canto dell’amata: “La tua
voce fammi sentire” ( 2,14) … Solo chi desidera amare e lasciarsi amare
‘ascolta’ veramente la voce dell’altro.
Ecco perché Gesù dice. Non siete delle mie pecore, non credete, non avete
fiducia, non vi fidate di me, non vi affidate a me. Non siete come bambini
che si fidano della voce della mamma, anche se non capiscono tutto quello
che dice. La nostra fede in Gesù Cristo, figlio dell’Uomo (uomo vero),
figlio di Dio (volto di Dio che conosciamo), Amore senza limiti che nella
forma umana muore su una Croce: è una bestemmia agli occhi dei sapienti,
dei grandi del mondo, e anche delle religioni chiuse in se stesse. Un uomo
crocifisso ci rivela chi è Dio, chi è l’uomo: è uno che ama fino a quel
punto! Stiamo a discutere, stiamo a far ragionamenti?
Di Colui che ci ha amati e ci ama fino a morirne dacci di innamorarci, di
ascoltarne la voce, di affidarci a Lui che ci dà la vita eterna e non
periremo mai e nessuno potrà rapirci dalla sua mano.
E la sua mano è quella del Padre, un Padre che ha le mani d’una Madre che
stringono al petto, che accarezzano, custodiscono, proteggono … (fratel
Tommaso)