Vangelo 10.04.2022 (Lc 23, 33-48)
malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre,
perdonali, perché non sanno quello che fanno». Dopo essersi poi divise le
sue vesti, le tirarono a sorte. Il popolo stava a vedere, i capi invece lo
schernivano dicendo: «Ha salvato gli altri, salvi se stesso, se è il Cristo
di Dio, il suo eletto». Anche i soldati lo schernivano, e gli si
accostavano per porgergli dell’aceto, e dicevano: «Se tu sei il re dei
Giudei, salva te stesso». C’era anche una scritta, sopra il suo capo:
Questi è il re dei Giudei. Uno dei malfattori appesi alla croce lo
insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!». Ma l’altro
lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa
pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni,
egli invece non ha fatto nulla di male». E aggiunse: «Gesù, ricordati di me
quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità ti dico, oggi
sarai con me nel paradiso». Era verso mezzogiorno, quando il sole si
eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il
velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse:
«Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo spirò. Visto
ciò che era accaduto, il centurione glorificava Dio: «Veramente quest’uomo
era giusto. Anche tutte le folle che erano accorse a questo spettacolo,
ripensando a quanto era accaduto, se ne tornavano percuotendosi il petto.
|||
COMMENTO.
Qui il messaggio centrale del racconto della passione. E l’evangelista
Luca, che non era presente insiste sul ‘vedere’ ora la scena della
crocifissione; ‘vedere’ innanzitutto il testo frase per frase, rimanerci
sopra meditando, contemplando, ruminando per uno sguardo più a fondo e
nuovo, diverso dai film visti sulla passione, dallo sguardo della religione
che spesso non vede sulla Croce la gloria di Dio, come invece ha saputo
vederla il centurione: ‘Veramente quest’Uomo era Giusto’! Paolo dirà: “Io
ritengo di non sapere nulla tra voi, nient’altro se non Gesù Cristo
crocifisso, sapienza e potenza non riconosciuta dai potenti del mondo,
Signore della Gloria”. Nel Crocifisso la rivelazione della gloria e
bellezza di Dio, un Dio che è tutto e solo Amore, Perdono. Al centro di due
ladroni, rappresentanti di tutta l’umanità di peccatori (quelli che non
riconoscono d’essere peccatori-sono i peggiori- e quelli che riconoscono),
con la ridicola scritta sopra la testa: ‘Re dei Giudei’, Gesù prega per
tutti i crocifissori: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che
fanno». Piena solidarietà del crocifisso con tutti, proprio tutti e ci
siamo anche noi. E’ questo il Dio di Gesù che muore sulla Croce, Padre e
madre di Misericordia, Salvezza di tutti, nessuno escluso. “Non sei tu il
Cristo? Salva te stesso e anche noi.” Se Gesù avesse accondisceso alla
tentazione non sarebbe il Cristo figlio di Dio vero. Rimanendo in croce e
morendo per tutti ci ha salvati da quel Dio padrone supremo, sommo egoista,
che domina tutti, giudica tutti e condanna tutti, quel Dio di cui in
politica e anche nella Chiesa ci si serve per dominare, per esercitare
potere e non servizio umile e fraterno. Morendo sulla croce ci ha salvati
dalla paura della morte che ci attanaglia tutti e che ci rende schiavi
della vita fisica e per salvare questa facciamo morire gli altri e non
siamo solidali e salvatori. “Visto ciò che era accaduto, il centurione
glorificava Dio: «Veramente quest’uomo era giusto”. Ancora un ‘pagano’ che
per primo riconosce Dio proprio in quel corpo, in quella carne straziata
per Amore a tutti. “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”.
Tu Gesù , che hai un amore più forte della morte, dammi di credere che la
mia morte è un entrare a pieno nella casa; allora non sarò più egoista
perché mi sento amato, comincio a vivere nell’amore; e poi godo di tutta la
creazione, che è dono di Dio splendido. Dammi di ‘vederti-contemplarti’
questa settimana santa, Amore crocifisso, Gloria di Dio Padre e madre di
Perdono, di Misericordia.