Vangelo 11.10.2021 (Lc 11, 29-32)
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non
le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu
un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per
questa generazione. Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà
contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne
dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed
ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa
generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si
convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».
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COMMENTO.
C’è chi va nei santuari e cerca un segno, dei segni; c’è chi ci va per un
approfondimento della fede, della fiducia in Dio; cosa in cui Maria, la
Madonna, può aiutare, lei a cui è stato detto: Beate te che hai creduto
alla parola. La rosa donata dal marito alla moglie per l’anniversario è un
segno del suo amore per lei, ma potrebbe anche essere un significato vuoto
se fatto senza amore. Nell’Amore non ci sono segni o almeno hanno solo il
valore del dito che indica il sole o la luna. Si dice: Ciò che conta è
amare, ciò che fa amare sempre e in ogni situazione è la fede, la fiducia,
come quella di un bambino che, svezzato, si allontana dalla madre, ma al
primo avvertimento di pericolo, correndo ritorna fra le braccia della
Madre. Un bambino non pensa, non riflette se sua Madre lo ama, lo salva o
no, semplicemente si butta fra le sue braccia, sa di essere amato,
protetto, salvato. Piuttosto il problema è la conversione, è ‘ritornare
bambini’, è continuare, avendo già un po’ trovato, a cercare Dio non
basandosi solo sui segni eclatanti o miracoli eccezionali. La fede, la
vera fiducia è nuda, spoglia di vestiti, di segni. “Poiché, come Giona fu
un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per
questa generazione”. “Beati quelli che pur non avendo visto crederanno” è
detto a Tommaso che voleva vedere per credere. In realtà si tratta di saper
leggere i segni. Tutto è segno in questa vita cosmica, terrena. Non siamo
molto abili a leggerli questi segni, per questo siamo generazione
‘malvagia’! Il segno del sole che sorge al mattino, del Vento che soffia
leggero e fa vivere tutto e tutti, il segno di Madre terra che continua a
generare vita dalla morte e nella morte…. E sapremo leggere il segno di
Giona, della Croce, dello Spirito-Amore che attraversa la morte facendo
sbocciare la vita? “Ecco qui c’è uno più grande di Salomone, della regina
di Saba”. Qui, quest’uomo povero, scartato e rifiutato da scribi e farisei
e tanti che li seguono che finirà su una croce: più grande di Salomone?
Questo povero e stanco, quasi irriconoscibile, come uomo, vittima di Covid,
più grande della regina di Saba? Perchè solo i ritornati bambini sanno
vedere le cose come sono nel regno di Dio. Non vi sarà dato altro segno, se
non quello della Croce sulla quale risorge la Vita, il vivente. Lì i
‘bambini’ possono cogliere la gloria di Dio. Ritorno a Dio (direbbe
Francesco, Vescovo di Roma), ritorno ad essere ‘bambini’ nella situazione
attuale per dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio.
Dio non è sicuramente mammona, non è la legge per la legge, non è divisione
e violenza , non è sopraffazione, non è guerra.