Vangelo 29.09.2021 (Gv 1, 47-51)

47Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui:
«Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». 48Natanaele gli
domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti
chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». 49Gli
replicò Natanaele: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re
d’Israele!». 50Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto
sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». 51Poi
gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete *il cielo* aperto *e
gli angeli di Dio salire e scendere* sopra il Figlio dell’uomo».

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COMMENTO.

Nella festa dei tre arcangeli la nostra attenzione si sofferma di più
sull’affermazione di Gesù a Natanaele: “vedrete *il cielo* aperto *e gli
angeli di Dio salire e scendere* sopra il Figlio dell’uomo” Intanto
accettiamo con animo semplice che se Gesù parla degli angeli con Natanaele
è perché esistono realmente, non solo nella fantasia umana. Giacobbe,
padre di 12 figli da cui le 12 tribù d’Israele, in sogno vide una lunga
scala che poggiava sulla terra e la cima raggiungeva il cielo, su di essa
scendevano e salivano gli angeli di Dio. Comunicazione tra cielo e terra,
gli angeli sono considerati messaggeri di Dio; rappresentano anche la
Provvidenza che, come un angelo c’è e non sai da dove viene, oppure ha il
volto di una persona di cui, in momenti o situazioni particolari puoi dire:
.sei un angelo per me. Parlare di angeli, riflettere sulla presenza di
Dio in forma di angeli o arcangeli ci mette in ginocchio davanti al mistero
di Dio e ci apre allo stupore, alla meraviglia, al parlare di Dio in poesia
più che prosa, più con l’arte che con la matematica, a scrutare orizzonti
di vita oltre i limiti del nostro sapere, dei nostri occhi, della
teologia. La scala di Giacobbe e quel ‘vedrete il cielo aperto’ può anche
significare il mistero dell’Amore folle di Gesù che in Croce unisce cielo
e terra. Quello è il vero prodigio, il cielo aperto, che siamo chiamati a
contemplare.. Abbiamo il nome di tre arcangeli, tre cioè è proprio così, è
vero. E sono Michele, Raffaele e Gabriele. Uno più buon combattente,
l’altro un compagno di viaggio sicuro, e il terzo lo troviamo nei vari
annunci in particolare a Maria. Quando cammino, quando prendo la macchina e
guido sono attento a invocare Raffaele. Da un po’ di tempo a Betania
abbiamo ripreso la preghiera all’Angelo di Dio, riveduta e ampliata anni
fa, secondo una sensibilità che sta alla base del nostro vivere quotidiano

*ANGELO DI DIO*

*Angelo di Dio, illumina,*

* accompagna me e ogni vivente,*

*in particolare coloro che oggi ti affido*

*e che desidero amare come Gesù li ama.*

*Affidati a voi, Angeli di Dio,*

*dalla Misericordia del Padre,*

*lo Spirito ci custodisca tutti*

*in un cammino di PACE E GIOIA senza fine. Amen*