Vangelo 24.07.2021 (Mt 13, 24-30)

4Un’altra parabola espose loro: Il Regno dei cieli si può paragonare a un
uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. 25Ma mentre tutti
dormivano, venne il suo nemico. Seminò zizzania in mezzo al grano e se ne
andò. 26Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparvero anche le
zizzanie. 27Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero:
Padrone, Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove
vengono dunque le zizzanie? 28Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto
questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierle? 29No
– rispose – perché non succeda che cogliendo le zizzanie, con esse
sradichiate anche il grano. 30Lasciate che le une e l’altro crescano
insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori:
Cogliete prima le zizzanie, legatele in fastelli per bruciarle. Il grano,
invece, riponetelo nel mio granaio.

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COMMENTO.
Il problema è il male, nel mondo, in noi, nella Chiesa. Come mai il male?
Da dove viene? Come combatterlo e vincerlo? La parabola ci introduce a
rispondere a queste domande. Ci introduce perché Dio rispetta la nostra
risposta al Suo amore pur ‘raccogliendoci’ da tutto il male, da tutte le
situazioni più disperate. Anzi proprio lì con il per-donarci Dio rivela se
stesso come pura Grazia-Misericordia: Dove abbondò il peccato sovrabbonda
la Grazia (Paolo).* Il Regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha
seminato del buon seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano, venne il
suo nemico. Seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò. *Il regno dei
Cieli non è un luogo, non è nei cieli, è il regno di Dio, un modo diverso
di vivere, una società diversa, alternativa: Il seme è la Parola di Vita,
di Gioia di Amore di cui Il Creato è la prima espressione, e poi le Sacre
Scritture, il Vangelo come riferimento fondamentale….E nella Creazione è
detto per ogni giorno, per ogni creatura: ‘Vide che era cosa buona’. Il
seme del Bene sta all’Inizio, il seme della menzogna, della divisione, del
male viene dopo. Da tener ben presente, da non dimenticare e trarne una
visione del senso della nostra vita e di tutta l’umanità più di Vangelo
(Buona Notizia) che di tanta teologia, e principi morali basati sul ‘male’
– ‘peccato’ come fondamentale. Il male, chiamato zizzanie, c’è nel
mondo, certo, ma viene dopo; è seme secondario. *Ed egli rispose loro: Un
nemico ha fatto questo. *Un avversario, un nemico dell’Umanità, di Dio.
Reazione dei discepoli, reazione nostra in generale: sradichiamo, togliamo
di mezzo le zizzanie e chi le ha seminate. *No – rispose – perché non
succeda che cogliendo le zizzanie, con esse sradichiate anche il grano. *No,
niente violenza, niente male per male. Voi ancora una vota non capite chi
IO-Sono, chi è mio Padre. Da parte mia, da parte di mio Padre e Padre
vostro non ci sono nemici (questa è un’idea tramandata anche da Scritture,
Salmi…ma è diverso), trattiamo il male come un amico. Il male che c’è
nel mondo è il luogo dove voi tutti diventate figli di Dio perché diventate
perfetti come il Padre che è misericordioso. Allora capite perché Paolo
dice, in Romani 8, 28, che tutto coopera al bene, tutto anche il male.
Attenti perché il voler sradicare il male spesso è stato ed è il motivo di
uno zelo dannoso dei ‘servi cristiani’, motivo di crociate, di vendette. Fa
più male alla Chiesa oggi, fa più male alla società lo zelo di chi vuol
‘condannare’ o ‘sradicare’ il Vescovo di Roma o, con il rosario in mano,
abbandonare alla morte i ‘cattivi’ migranti nomadi o semplicemente odiare
in nome di Dio il vicino non della mia religione, non della mia etnia, la
vicina che è per l’aborto, fa più male tutto questo zelo che non quelle
realtà in se stesse, che tra l’altro spesso sono credute zizzanie e sono
invece un bene. Si, lasciamo a Dio, lasciamo a Gesù il giudizio su chi ha
fatto bene e su chi ha fatto del male. Perchè noi non ‘comprendiamo’, non
sappiamo il ‘come’ delle azioni degli altri, forse neanche veramente di noi
stessi. Il male che è nel mondo e in me non è luogo dell’eliminazione del
male, ma è del perdono di Dio. Il perdono fa sì che il male diventi un bene
maggiore, come Paolo dice, in Romani 8, 28, che tutto coopera al bene,
tutto anche il male. (fr. Tommaso)