Vangelo 09.07.2021 (Mt 10, 16-23)
Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come
i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi
consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e
sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare
testimonianza a loro e ai pagani. E quando vi consegneranno nelle loro
mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà
suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: non siete infatti voi a
parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello darà a morte il fratello e il padre il figlio, e i figli
insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. E sarete odiati da
tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato.
Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un’altra; in verità vi
dico: non avrete finito di percorrere le città di Israele, prima che venga
il Figlio dell’uomo.
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COMMENTO.
Abbiamo imparato in questi giorni che siamo sempre e tutti
discepoli-missionari. Sempre in cammino, sempre in conversione, solo così
siamo missionari – testimoni perseveranti, non annegati nel mare
dell’indifferenza in una tiepida e scialba vita cristiana.. Quanto
sovente ci riduciamo a una vita così, senza sapore, senza slancio,
accontentandoci di essere in apparente pace e buoni cristiani.
L’evangelista non ci nasconde le difficoltà, le durezze del seguire Gesù e
sapere che come è stato trattato Lui, così sarà dei discepoli. Possono
variare le formule, i modi, le circostanze, ma la tela di fondo è quella:
una vita travagliata, fra le lotte, spesso segnata da persecuzioni. Quanti
cristiani oggi perseguitati in varie parti del mondo in tutti i
continenti, in particolare in medio Oriente.* Guardatevi dagli uomini,
perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno. *Non riguarda
solo i cristiani. Quanti accusati da tribunali di uomini potenti,
razzisti, tribunali ispirati spesso da una religione disumana che, in nome
di Dio, perseguita, condanna, ammazza proprio chi s’impegna per i diritti
umani, con i poveri, con gli scartati dell’umanità. Così è avvenuto per
Gesù, la vicenda di un Uomo vero, guidato dallo Spirito, che ha agito e
parlato e fatto silenzio da vero Uomo nella via di fraternità e di vero
bene con tutti. Una via della ‘Croce’ che comporta coraggio e prudenza,
allo stesso tempo semplicità e mitezza.(prudenti come i serpenti e semplici
come le colombe). La via dell’Agnello pasquale ( o delle pecore) in mezzo
ai lupi. *E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di
come o di che cosa dovrete dire … è lo Spirito del Padre vostro che parla
in voi. *Ci vuole davvero un legame, un bagno (battesimo) nel nome di Gesù
Cristo per rispondere al male con il bene sempre, per lasciar parlare lo
Spirito e non noi nelle situazioni in cui siamo accusati ingiustamente o
anche nella difesa de diritti dei poveri, degli oppressi. Quanto male fa
vedere cristiani (e anch’io devo stare ben attento a non caderci) vestire
la pelle del lupo invece che di agnello nei confronti dei fratelli
cristiani. Ciò che accade nella Curia romana è significativo. Donami
Signore Gesù di riconoscere il lupo che è in me, i lupi che circolano
vestiti di rosso o altro (oltre che di apparente veste di agnello) nella
Tua Chiesa e nella società; soprattutto donami di Perseverare nel tuo nome
di amore, tenerezza, abbraccio a tutti con affetto fraterno. Come fa
Francesco, Vescovo d Roma. (fr. Tom)