Vangelo 04.06.2021 (Mc 6, 1-6)

Partì di là e venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. 2Giunto
il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando,
rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che
sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti
dalle sue mani? 3Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello
di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno
qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. 4Ma Gesù disse loro: «Un
profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in
casa sua». 5E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le
mani a pochi malati e li guarì. 6E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.

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COMMENTO.

Gesù ritorna nella sua patria ma non è solo. Ci ritorna con i suoi
discepoli. Son cambiate molte cose. La gente di Nazareth ha avuto notizia
di ‘prodigi’. E anche ora insegnando di sabato nella sinagoga suscita
meraviglia e scompiglio perché parla un linguaggio diverso dagli scribi.
Parla non da Maestro di legge o di morale, ma da conoscitore della vita,
del senso della vita, di un Dio vicino, Padre di Misericordia che
s’incontra nel quotidiano, negli altri, non tanto nel Tempio, nella
religione che mette il sabato prima dell’uomo. Non è costui il falegname,
il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone?
E le sue sorelle, non stanno qui da noi? Conosciamo il figlio del
falegname, i suoi fratelli, le sue sorelle, ma da dove gli viene questo
ribaltare la religione, questo parlare con semplicità ma come uno che sa le
cose e conosce la Legge? Da dove annuncia un Dio che fa grazia ad ogni
figlio, ebreo o pagano, anzi sembra preferire i pagani e sparge
misericordia senza condizioni?

E il Profeta non è riconosciuto nella sua patria, tra i suoi! La patria di
Gesù, almeno come segno, come sacramento è la Chiesa, il popolo da Lui
radunato. Non corriamo anche noi il rischio di non riconoscere Gesù come il
vero Profeta? Rischio di seguire ancora una religione, di andare in cerca
di conferme all’immagine di Dio che ci siamo fatti con il catechismo, con
la parola di un Papa – non importa quale – più valida che quella del
Vangelo, con la parola di una radio, di una Madonna, fosse anche di un
commento di Tommaso. Rischio di non ascoltare in verità a causa di
pregiudizi, di preconcetti che vengono proprio dalla religione come è
vissuta, seguita. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva
i villaggi d’intorno, insegnando. Stupore dei suoi compaesani, stupore Suo
nei confronti della poca fede loro. Stupore di un Uomo – Figlio di Dio, un
uomo che nel suo vivere e stare con la gente dice Dio, un Dio capace di
meravigliarsi della poca fede nostra e che continua a percorrere le nostre
strade ‘insegnando con autorità’, cioè con bontà e misericordia. (fratel
Tommaso)