Vangelo 11.06.2021 S. Cuore di Gesù

Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero
sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato
–, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati
via. 32Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro
che erano stati crocifissi insieme con lui. 33Venuti però da Gesù, vedendo
che era già morto, non gli spezzarono le gambe, 34ma uno dei soldati con
una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. 35Chi ha
visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice
il vero, perché anche voi crediate. 36Questo infatti avvenne perché si
compisse la Scrittura: *Non gli sarà spezzato alcun osso*. E un altro passo
della Scrittura dice ancora: *Volgeranno lo sguardo a colui che hanno
trafitto*. (Gv 19, 31-37)

COMMENTO
V*enuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le
gambe, 34ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne
uscì sangue e acqua. * Nella festa del S.Cuore leggiamo questo brano della
Passione e morte di Gesù e siamo subito messi in guardia da sdolcinature,
da facili formule ritmate per un dolce cuore di Gesù. Appena morto (in Gv é
l’unica volta che si parla di Gesù morto) e colpito al fianco dalla parte
del cuore, dona ancora sangue e acqua. Il cuore è la sede delle cose più
importanti nell’essere umano, la sede del ‘Pensiero completo’, del
‘Desiderio-Volontà ‘ di Amare. Invece di spezzare le gambe come fine di un
cammino, il colpo di lancia del soldato, che probabilmente non sa quello
che fa, apre un nuovo cammino di Vita. Trafitto da tutti noi, dai poteri
civile, religioso e militare (l’ultimo colpo è del soldato), questo
momento del morire di Gesù è in realtà una scena di nuova nascita, Sorgente
d’Amore (sangue) e di Vita (acqua). E’ dalla ferita, che non è solo della
lancia , ma dell’Amore del Padre-Madre nel fianco di Gesù Cristo che nasce
un popolo nuovo, una nuova umanità, che nasciamo tutti noi. Gesù ha
portato su di sé tutto l’odio del mondo e ha risposto con un dono totale
d’amore e proprio nel momento della morte toglie il pungiglione della
morte, il principe delle tenebre e attira tutti a lui. Sempre in Gv 7 Gesù
aveva detto Chi ha sete venga a me; dal suo intimo scaturiranno fiumi di
acqua viva. *E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo
sguardo a colui che hanno trafitto.* La vigilia del sabato di Pasqua, le
gambe non spezzate ma il colpo di lancia con l’uscita di sangue (la Vita
tutta del Signore) e acqua (emette lo Spirito con l’ultimo Soffio, acqua
viva dello Spirito) non si può non accorgersi che qui è il momento culmine
del mistero di Dio e dell’umanità, del cosmo. Meditando anche solo qualche
momento su questo testo, possiamo vedere nella morte di Gesù la
realizzazione della pasqua già anticipata nella Cena, e anche la Nuova
Creazione, in più la prima pentecoste con Effusione dello spirito. Siamo
invitati anche noi a alzare lo sguardo, invitati a fermarci. E nel
silenzio della testa, delle idee, delle teologie e filosofie, di tradizioni
inquietanti, nel silenzio di troppi sensi di colpa, e con cuore umile
intra-vedere il Mistero di fede, Mistero d’Amore. Mistero di Luce che
illumina il mondo. Charles de Foucauld aveva una devozione particolare per
il S. Cuore di Gesù. Ha preso il cuore sormontato da una croce come
‘stemma’ per sé e per i suoi ‘discepoli’ arrivati dopo la sua morte. In una
meditazione del 1905 fa parlare Gesù: *«Il riassunto di tutta la religione
è il mio Cuore: il mio Cuore la cui vista vi ricorda l’amore che Dio ha per
voi, e l’amore che voi dovete rendere a Dio; amare è voler bene a qualcuno:
Dio vi ama fino a volere per voi il suo possesso, il suo possesso nel tempo
e nell’eternità, con l’Eucaristia quaggiù, con la beatitudine lassù; vuole
che voi eternamente possediate lui stesso, siate trasformati in lui e in
qualche modo deificati: è questo amore di Dio per voi, infinito per il bene
infinito che vi vuole, che vi ricorda dapprima il mio Cuore». (fr Tom)*