Vangelo 10.06.2021 (Mt 10, 7-13)

E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli
infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demòni.
Gratuitamente
avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro, né argento, né
moneta di rame nelle vostre cinture, né bisaccia da viaggio, né due tuniche,
né sandali, né bastone, perché l’operaio ha diritto al suo nutrimento. In
qualunque città o villaggio entriate, fatevi indicare se vi sia qualche
persona degna, e lì rimanete fino alla vostra partenza. Entrando nella casa,
rivolgetele il saluto. Se quella casa ne sarà degna, la vostra pace scenda
sopra di essa; ma se non ne sarà degna, la vostra pace ritorni a voi.

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COMMENTO.
Abbiamo tutti una missione. Il giovane o l’adulto che non ha ancora
avvertito di vivere in verità solo quando è orientato agli altri, quando ha
cura, sostiene, fa vivere gli altri, manca del senso vero della vita e
trascina i suoi giorni come un peso, anche quando materialmente non manca
di nulla, E’ valida la nostra esistenza quando, proprio volendo bene a noi
stessi, ci apriamo agli altri in dono ed essi trovano a loro volta
significato proprio ricambiando il dono. *Strada facendo, predicate che
il regno dei cieli è vicino. *Lo scambio di doni, di servizi gratuiti,
cioè con cuore di vera offerta, avviene per strada. Può significare
semplicemente la strada normale, ma anche la strada della vita. Allora è
chiaro che si tratta di ‘predicare’ nella vita quotidiana, si tratta di
‘camminare con’, di aver cura degli infermi, di liberare da una vita di
morte (ecco la risurrezione) di chi è schiavo del peccato, non libero da
paure mortali, di rendere avvicinabili i lebbrosi, accoglierli,
abbracciarli, come Francesco d’Assisi. Quel predicate non fa riferimento
alle prediche in chiesa o in altri luoghi, ma a uno stile di vita che dice
il Vangelo, che continua la ‘missione’ di Gesù, che è passato facendo il
bene e sempre come dono, gratuitamente. Come Chiesa (così come tutte le
religioni) dovremmo interrogarci sulla gratuità, sul rapporto con Dio e con
gli altri non a pagamento, ma nella gratuità piena. Francesco, vescovo di
Roma, ha invitato a non mettere tariffe per le Messe; molti preti si sono
lamentati: questa è religione, non fede …* Non procuratevi oro, né
argento, né moneta di rame …* Per via negativa Gesù indica quello che è
essenziale, strettamente necessario alla ‘missione’. Non è un avvertimento
moralistico, è un’indicazione di beatitudine, di vita veramente al seguito
di Gesù. Beato e vero missionario tu, se non ti appoggi su oro, argento,
monete varie, se hai di mira il bene dell’altro (non lo zaino tuo), se non
fai per farti vedere, applaudire (due tuniche), se ti fai servo dell’altro
con gioia (senza sandali) … *Entrando nella casa, rivolgetele il saluto.
Se quella casa ne sarà degna…*: di non facile interpretazione. Solo
vorrei sottolineare un aspetto che spesso dimentichiamo. Entriamo nella
casa di altri come ospiti, non come padroni o come maestri che hanno da
insegnare, ‘convertire’ …. Shalom. Pace. E’ cosa buona che tu esisti …
Sei tu, siete voi che mi fate esistere, vengo a voi come fratello per
ascoltare, per imparare … Non ho niente da darvi, ma posso dire: nel nome
di Gesù camminate, camminiamo insieme. Siamo sempre discepoli-missionari
(E.G.). Quello che avviene dopo …. è rimanere comunque nella Pace. (fr.
Tom)