Vangelo 31.05.2021 (Lc 1, 39-56)

In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in
una città di Giuda. 40Entrata nella casa di Zaccaria, salutò
Elisabetta. 41Appena
Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo
grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo 42ed esclamò a gran voce:
«Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43A che
cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? 44Ecco, appena il tuo
saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio
grembo. 45E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il
Signore le ha detto». Allora Maria disse: L’anima mia magnifica il Signore

|||

COMMENTO

*In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa,
in una città di Giuda*. Sono i giorni dopo l’annuncio a lei, Maria semplice
ragazza di Nazareth, paese poco conosciuto della Galilea, che genererà un
bambino normale eppure eccezionale, un Dio con noi (Emmanuele), uno che
porterà la salvezza (Gesù) a tutto Israele, o anche a tutta l’umanità.
Maria non capisce molto ma conserva nel cuore e avverte lo Spirito, la
Presenza di Dio su di lei e si fida. Ha saputo della cugina che, ormai
fuori tempo, aspetta un bambino. Allora affronta il pericolo di un viaggio
attraverso la Samaria, verso la montagna per confidare e condividere
piccole ‘grandi cose’, per accompagnare e servire la cugina verso il parto.
Ma il viaggio di Maria è anche un viaggio all’interiore di sé stessa per
capire meglio ciò a cui è chiamata. Ciò che ha nella mente e nel cuore.
Probabilmente ciò che era accaduto con l’arca dell’Alleanza, con la Torah e
i dieci comandamenti … Sicuramente avverte di portare un ‘tesoro’ nuovo
rispetto all’Arca, una creaturina umana viva e di essere spinta dallo
Spirito … *Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta … udito il
saluto, il bambino esultò nel suo seno*. Maria stranamente saluta prima
Elisabetta, non il sacerdote Zaccaria, come sarebbe stata la norma. In ciò
che sta accadendo alle due donne e, attraverso di loro, a Israele e
all’umanità, non c’entra il sacerdote, non c’entra l’istituzione religiosa,
il tempio … è qualcosa di pienamente umano e divino insieme. Perchè solo
ciò che è pienamente umano è anche divino e qui nel vangelo, in questa
visita di Maria alla cugina Elisabetta con i bambini che sussultano nel
seno e nascono per opera dello Spirito, sappiamo che ciò che è divino è
anche veramente umano. *Esclamò a gran voce: Benedetta tu fra le donne e
benedetto il frutto del tuo grembo! *Una benedizione che continua la
benedizione di Dio nella Creazione: Dio li benedisse (Gen 1,28). Una
benedizione da imparare, da adottare nei nostri incontri con ogni altra
persona, o almeno da portare dentro e diffonderla verso tutte le creature.
Qui a Betania l’abbiamo tradotta in: *E’ cosa buona che tu esisti, *benedizione
da scambiarci al momento del segno di pace, ma suggerita in ogni situazione
verso ogni altro, chiunque sia, in situazioni di sofferenza, di felicità,
di inizio di cammino … Siamo chiamati a benedire sempre e lo facciamo se
riconosciamo come Maria e Elisabetta che siamo visitati dallo Spirito, che
ci abita una Presenza di bene, che ci vuole bene, che genera vita in noi e
negli altri. Si, perché *beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò
che il Signore le ha detto.* E’ la prima delle beatitudini evangeliche ed
è detta a Maria, ma in Maria a ogni Creatura umana: sei amata tu, la
graziosa, il Signore è con te non temere, da te verrà fuori un frutto
benedetto, un vero umano che porta vita, che donerà la vita perché si
arrivi a una Fraternità piena fra tutti, in tutto. Se chiudendo gli occhi,
se facendo silenzio profondo posso intendere questa benedizione rivolta a
me, allora canterò anch’io: Grandi cose ha fatto in me il Forte. E la mia
vita canterà il resto del Magnificat: … dispersione dei superbi, gloria
per gli umili … beati i … beati i … (fratel Tommaso)