Vangelo 15.04.2021 (Gv 3,31-36)

31 Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra,
appartiene alla terra e parla della terra. Chi viene dal cielo è al di
sopra di tutti. 32 Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno
accetta la sua testimonianza; 33 chi però ne accetta la testimonianza,
certifica che Dio è veritiero. 34 Infatti colui che Dio ha mandato
proferisce le parole di Dio e dà lo Spirito senza misura. 35 Il Padre ama
il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. 36 Chi crede nel Figlio ha la
vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio
incombe su di lui». (Gv 3,31-36)

|||

COMMENTO.

Nel versetto precedente (30) la testimonianza del Battista termina dicendo:
‘Lui deve crescere, io diminuire’. C’era probabilmente rivalità tra i
discepoli di Giovanni Battista e le prime comunità di discepoli di Gesù il
Cristo. L’evangelista mette in grande evidenza il punto di appoggio per il
superamento di eventuali offese, rivalità; per ‘ribaltare’ la grande pietra
che impedisce la vera fraternità, la comunione gioiosa, pur nelle
‘tempeste’ di incomprensioni, fino al provare gioia per il bene di ogni
altro, anche se mi ha ferito: ‘*Che Lui cresca, che io diminuisca’. *

*Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra,
appartiene alla terra’: *Che Lui -Gesù Cristo e in Lui ogni altro- cresca.
Lui viene dall’alto, il contrario viene dalla terra*. *E’ sempre così:
viene dall’alto e porta vita, vita eterna, ogni vero atto di abbassamento
dell’orgoglio, ogni rinuncia a possedere la verità, d’essere migliore
dell’altro, ogni gesto sincero anche se all’inizio doloroso di perdono. Il
resto, il contrario, viene dalla terra e porta puzza di morte, di sepolcro
imbiancato. *Infatti colui che Dio ha mandato proferisce le parole di
Dio e dà lo Spirito senza misura*. Proprio Lui, Gesù, il Figlio, ‘di
condizione divina svuotò se stesso, umiliò sé stesso, abbassò se stesso
fino a morire in croce per amore e donare vita a tutti, anche i nemici*.’ *
Lui* h*a visto e udito che Suo padre è misericordioso, che suo Papà(Abbà)
vuole la vita e la gioia per tutti, non giudica, non condanna, sempre
accoglie e invita noi ad accogliere il Suo Spirito donato senza misura.
Credere nel Figlio e avere la vita eterna è rimanere aperti al Suo Spirito,
che ci è dato senza misura, ci è dato nella Parola (il Vangelo), ci è dato
nella Preghiera, come quella del pubblicano, nelle Ispirazioni interiori
profonde. Ci è dato persino nei segni opposti allo Spirito: tristezza,
rabbia, violenza, anche verso sé stessi …

Perché siamo fatti per la gioia, siamo fatti e voluti da un Dio della gioia
e della vita, e la Via, la strada è quella del Figlio a cui il Padre ha
consegnato tutto.

Come Charles de Foucauld chiediamoci con sincerità: Cosa e come farebbe
Gesù al mio posto, in questa situazione? *’Chi non obbedisce al Figlio non
vedrà la vita, ma l’ira di Dio incombe su di lui’*

L’ira di Dio non è quella che noi pensiamo. E’ che se non facciamo come il
Figlio rimaniamo nella rabbia, nella tristezza, nella schiavitù del nostro
orgoglio, nell’inferno di noi stessi, non sperimentiamo la vera libertà, la
gioia, la bellezza dell’Amore-Verità che libera e rende liberi. (fratel
Tommaso)