Non tutto è (andrà) bene, ma tutto concorre al bene
Risposta alla lettera di un’amica
Pace e gioia,
comincio sempre così e cerco che sia un augurio fresco e nuovo ogni volta.
Perché ne sono convinto: siamo fatti per la gioia e per la pace… tutti, ognuno, l’universo, il cosmo, la foglia , il filo d’erba, il fiore, la pietra, il cane, il gatto e il topo, il vecchio come il bambino, il nero come il bianco, il maschio come la femmina, il soffio, lo spirito , la carne con il suo anelito o anima che tutti ci abita (da dove viene ?….Come chiamarlo.?…Amore, Bene, Energia, Soffio… Spirito….Dio.); tutto e tutti fatti per le Gioia, fatti per la Pace, shalom, shanti, salam, pace, peace….
Grazie della tua mail, della citazione di Chandra Livia circa ‘Il silenzio è cosa viva’ e della condivisione di quanto vivi in questo momento…
E’ un aiuto anche per il mio cammino, per entrare anch’io pù a fondo nel silenzio vivo, che per quel poco che riesco ad abitarlo e lasciarmi abitare mi immerge in una realtà sottile in cui scompare la divisione, la dualità, il giudizio, la diversità come scontro, che fa paura, in cui misteriosamente trovano unità e sinfonia il cielo e la terra, la notte e il giorno, io e l’altro, il nascere e il morire, il bene e il male….
Il bene e il male trovano unità e sinfonia? Com’è possibile?
Passa attraverso il dire: Tutto è bene? Andrà tutto bene’ No, certamente no. Non tutto è bene, anzi…
È vero che molti cristiani arrivano a dire: Tutto è grazia. E se mi guardo attorno, se considero tutte le persone incontrate nella mia vita, cristiani di varie chiese, mussulmani, induisti, gente della religione delle origini, buddisti, animisti…, posso dire che ho sentito da molti dire a parole, ma più spesso con la vita: Tutto è grazia, tutto può servire al Bene.
Una frase di Paolo: Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio. (Rom 8, 22):
Non: tutto è bene, no: Tutto concorre al Bene di coloro che amano Dio. E chi sono?
Ama Dio chi ama il prossimo, ama Dio chi ha compassione, chi è misericordioso, chi piange perché c’è tanta cattiveria e sofferenza causata dagli uomini, da noi; ama Dio chi è perseguitato a causa della giustizia, del diffondere amore, energia di fraternità, di tenerezza, di misericordia, rispondendo al male con il bene.
Tutto concorre al bene di chi ama Dio, cioè chi ama ogni altro, tutti, anche il nemico, quindi chi sa perdonare…per-donare!
Per-donare, donare per dono, donare come dono, gratuitamente, senza alcuna attesa o pregiudizio…
Per-donare. E scusa se mi pare di capire che hai un’idea del perdono forse un po’ lontana dal suo significata più intenso, dal suo significato secondo il vangelo, non secondo il sentito dire, le opinioni foss’anche di un vescovo, di un papa….
Per- dono va d’accordo con ‘giustizia umana, della legge’…Può andare d’accordissimo con il tuo ‘consegnare’…Bello quando dici ‘consegnare’ , con-segno…con-segnare alla giustizia dello stato, della società umana che si deve pur reggere con leggi e regolamenti che aiutano a un con-vivere tra tutti in modo il più ‘umano’ possibile, il più ‘giusto’ possibile secondo un bene sociale.
Ma il ‘consegnare’ può essere fatto con uno ‘spirito’ o con un ‘altro spirito’, ed è qui che ‘gioca’ il per-dono o no, è qui che ‘tutto può concorrere al Bene di chi ama veramente.’
Sono d’accordissimo con te: “Io sento, nel mio sacro sentire che ci sono cose che non vanno accettate come destino inevitabile e come volere o disegno imperscrutabile di Dio. Non è possibile.’
Certo, ci sono cose (mali) che non sono inevitabili, che non sono assolutamente disegno di Dio.
Allora per-dono non va contro quanto mi scrivi, anzi passa di lì:
“Ci siamo e vediamo cose orrende, la crudeltà mi devasta, la degradazione e la violenza mi uccidono, devastano la mia percezione della vita…. Compassione cercano gli uomini devastati dal nostro sistema di vita, compassione voglio esprimere, voglio essere nella storia reale del mio tempo, non voltare la faccia”
C’è un male causato dal nostro sistema di vita: crudeltà, degradazione e devastazione della natura, violenze, armi e guerre…È l’Uomo, siamo noi ladri e briganti, violenti, che causiamo mali, morte… Spesso lo mettiamo sul conto di Dio, spesso la religione ignora questo e si rifugia in devozioni, in richieste di ‘perdono’ che ha niente a che fare con il vero per-dono:
C’è anche però un ‘male’ che rimane assai misterioso, che non possiamo attribuire a Dio e nello stesso tempo che tocca il Mistero di Dio, dell’Universo….
Un mistero di Bene-male di fronte al quale, come dice Chandra Livia: …’stare muti davanti al mistero, è così per me che si coglie l’inaccettabile, non accettandolo passivamente, ma lasciandosi squassare, ospitarlo’….
Ospitare qualcuno, qualcosa è sempre un atto di fiducia, di cammino, perché porta cambiamento, che si sia coscienti o no, porta novità…E ospitare il male, non maledirlo, non lottarci contro con violenza è togliergli la forza di male, è togliergli il pungiglione mortale, è dargli possibilità di insegnarci qualcosa, di desiderare più ancora il bene. Ciò che manca al male è proprio la forza generativa, la forza o spirito di comunione, unità, di pace. Di gioia, di vita.
In effetti solo il Bene porta vita, crea, rinnova, Mai, mai il male è Generatore, è Padre, è Sorgente….Solo il Bene.
Paradosso: Allora è solo accogliendo il male, riconoscendolo come parte del cammino, vorrei dire ‘volendo bene al male’ che dal male può uscire qualcosa di buono
Il male, un po’ come tutte le creature, è strumento, è occasione, è opportunità….
Qui si inserisce la famosa ‘Grazia’, qui si inserisce la frase di Paolo: ‘Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio’
Carissima, io non sono molto abile nello spiegare i passaggi, nel cogliere i vari sentieri in cui passa questo ‘concorrere al Bene’, nel risvegliare me stesso e gli altri a diventare ‘artigiani di bene’ per noi stessi e per gli altri, ma, in poche parole, ciò che sento di più vivo e vero è che:
‘Ciò che conta è amare‘, Ciò che vince la violenza, l’ingiustizia, la ‘canagliata’, ciò che nella morte stessa fa germogliare la vita, ciò che genera pace e gioia in me…è AMARE.
E così, leggendo la storia dell’Umanità, dell’Universo, mi risulta con evidenza che là dove c’è amore c’è bene, c’è gioia, c’è pace, c’è vita anche se ancora nel pianto, nelle lacrime, nel dolore, nella pandemia, nella stessa morte……
E ancora ripercorrendo la storia vi trovo tanti ‘amanti’, di tutte le razze, di tutte le culture, di tutte le religioni o senza religione….Vi scorgo tante persone, uomini e donne, che hanno amato, hanno coltivato e custodito l’ambiente in cui vivevano, hanno dato la loro vita per amici e nemici…..Sono queste persone che hanno fatto e fanno la vera storia, una storia che va verso la Vita, che va verso la Gioia, che va verso la Pace piena.
È certo, per me cristiano, ma prima di tutto umano, che Gesù Cristo occupa un posto particolare tra tutti gli ‘artigiani di Pace e Gioia’ nell’Universo.
E in questa storia ci sei tu con quella frase che dice il tuo vivere: compassione voglio esprimere, voglio essere nella storia reale del mio tempo, non voltare la faccia’. Aggiungerei solo, ma per più chiarezza di chi legge: ‘con amore, per amore’.
Con affetto grande Tom