39. SOGNO ECUMENICO INTERRELIGIOSO
Anch’io ho un sogno, un bel sogno,
Forse lo stesso che aveva Gesù di Nazareth
quando pregò perché tutti fossimo una cosa sola.
Vorrei incontrare,davvero,il fratello ortodosso
ed imparare da lui la pazienza dell’attesa,
l’amore per la liturgia, la pace del pellegrino.
Vorrei incontrare, davvero, il fratello protestante
ed imparare da lui la passione della Parola,
l’approfondimento della dottrina, l’ansia della libertà
Vorrei incontrare, davvero, il fratello cattolico- universale-
e imparare da lui il senso dell’adorazione, della sequela di Gesù,
il rinnovamento con la saggezza del passato e l’apertura al nuovo.
Vorrei incontrare, davvero, il fratello testimone di Geova,
ed imparare da lui l’insistenza dell’annuncio,
la fede convinta, l’impegno nella sua comunità.
Vorrei incontrare,davvero,il fratello mussulmano
ed imparare da lui il pragmatismo della religione,
la fedeltà nella preghiera, l’abbandono nelle mani di Allah.
Vorrei incontrare,davvero,il fratello induista
ed imparare da lui la fiducia nel destino,
la sacralità della vita, l’abitudine della meditazione.
Vorrei incontrare,davvero,il fratello così detto primitivo
ed imparare da lui la saggezza delle cose semplici,
l’arte di arrangiarsi, la purezza della spiritualità.
Vorrei incontrare,davvero,il fratello ateo
ed imparare da lui a vivere come se Dio non esistesse,
senza alibi ed aiuti esterni, per la sola verità della Vita.
Ma, soprattutto, vorrei che sotto ogni tetto
ciascuno potesse sentirsi a casa,
a casa tua, o Dio,
Fonte d’Amore, di Pace, di Unità
nella convivialità delle differenze.
Amen